20 ANNI, 4 FALLIMENTI E POI IL METODO “FLESSIBILITÀ PRODUTTIVA”

 

fatica

 

Oggi è Domenica, sono sul divano di casa e mi sto leggendo il BEST SELLER #1 su BUSINESS/IMPRENDITORIALITÀ/FINANZA di MJ DeMARCO. Un mattone da 500 pagine.

Sono solo all’inizio e ho già degli spunti molto interessanti da condividere con te!

Nel libro si descrive come dietro ad ogni EVENTO DI SUCCESSO ci sia un processo lungo e sofferto. Detto così, non si capisce bene cosa l’autore voglia dire ma, tramite esempi, tutto si fa più chiaro.

ECCO UN ESEMPIO…

Un atleta che firma un contratto da 50 Milioni di Dollari per giocare in una squadra di Basket professionistica è un EVENTO che risulta da un PROCESSO. Tu vedi e senti parlare di quel grande contratto, l’EVENTO spettacolare di uno che è diventato ricco, ma di solito ignori il PROCESSO che ha preceduto l’EVENTO”.

Il PROCESSO è una strada lunga e difficile che non vedi: gli allenamenti quotidiani di 4 ore, le partite improvvisate di notte, le operazioni ai legamenti e i lunghi tempi di recupero, il rifiuto dalla squadra giovanile, dire di no alla Gang del quartiere, tutto questo è il PROCESSO che poi genera, alla fine, l’EVENTO.

Il PROCESSO porta all’EVENTO, ma è curioso come pochissimi siano disposti a fare il PROCESSO(sacrifici), mentre tutti vogliono subito l’EVENTO (successo, risultati).

Il successo a molte persone sfugge perché si preoccupano troppo di guardare e sognare gli EVENTI (risultato finale), trascurando il PROCESSO (tutto il duro percorso) e pensando di essere sfortunati!

TUTTI GLI EVENTI CHE VEDI SONO FRUTTO DI DURI PROCESSI!

Vivendo in una società che pubblicizza “LO VOGLIO ADESSO, SUBITO E SENZA SFORZO” influenzata dai mass media, noi mettiamo in luce l’EVENTO, ma nascondiamo il PROCESSO.

Questo è un grande inganno, asciughiamo il sudore dei protagonisti perché il pubblico non lo veda. Così la notizia sarà più accattivante, farà sognare più persone e la notizia è più virale, cosa che interessa molti i media.

FAR SOGNARE LE PERSONE ATTIRA MOLTO PUBBLICO, MA É UN GROSSO IMBROGLIO!

Non ho nulla contro i sogni, anzi vanno alimentati ma con intelligenza e saggezza, non esistono scorciatoie, ma percorsi che devi per forza fare per realizzare il sogno.

Pensate un po’… i grandi attori, da dove sono arrivati? Da ore e ore di studio, teatro, sofferenze, e poi …. dopo tanto “PROCESSO”, finalmente l’EVENTO!

Prendiamo appunto l’esempio del Cinema.

Oggi la maggioranza delle persone che sogna di diventare un famoso attore (l’EVENTO) non è disposto a studiare, fare teatro per anni, sacrifici ed incomprensioni, ma punta alla ingannevole scorciatoia del GRANDE FRATELLO.

Queste sono tutte scorciatoie illusorie che non possono funzionare, ma alle quali, purtroppo, molti puntano…

Nel PROCESSO, necessario per arrivare all’EVENTO, non c’è nulla di bello da raccontare e far sognare, trovi solo una strada buia, deserta, non asfaltata, sul ciglio di un burrone, con pioggia, vento e piena di buche che ti obbligano a cambiare continuamente direzione e ti costringono ad evolvere velocemente se non vuoi prima o poi cadere nel burrone alla tua sinistra. (cit. Libro MJ DeMARCO)

NON PUOI DELEGARE IL PROCESSO E ATTENDERE, COMODO IN POLTRONA, L’EVENTO

IL PROCESSO GENERA SAGGEZZA, CRESCITA PERSONALE, FORZA E ALLA FINE, COME PREMIO, L’EVENTO ARRIVA!

Come ti ho detto, sto leggendo questi pensieri dal libro BEST SELLER #1 su BUSINESS/IMPRENDITORIALITÀ/FINANZA di MJ DeMARCO.

Pensando a questi concetti mi è venuto in mente quanto sono veri e come pure io ci sono passato e come tutto ha una sua logica.

Calandoli nella mia azienda, mi viene in mente come adesso siamo sulla strada del successo del metodo “FLESSIBILITA’ PRODUTTIVA” (EVENTO) e, pensando a quanto è stato duro il PROCESSO, ti rendi conto di come L’EVENTO e il successo che stiamo vivendo ora, è stato sofferto, molto, e a lungo!

TI SVELO IL PROCESSO CHE POCHI SANNO CHE MI HA PORTATO AL SUCCESSO DI OGGI, O MEGLIO ALL’EVENTO, CHE TUTTI ADESSO VEDONO!

Ora ti racconto come sono arrivato al successo del metodo “FLESSIBILITÀ PRODUTTIVA”.

Tutto partì molti anni fa, quando la prima macchina FLESSIBILE PORTA fu consegnata nel lontano 1996 (oltre 20 anni fa). Questa macchina, denominata FLEXICENTER, consisteva in una tavola a 4 stazioni con 3 moduli di lavoro, 2 orizzontali e 1 verticale per dare maggiore Flessibilità. Ogni modulo era composto da un disco revolver di 8 Utensili per un totale di 24.

Quante ne sono state prodotte?

In totale dal 1996 al 2001 (5 anni) ne abbiamo prodotte 7 esemplari, abbastanza pochi per l’idea che avevamo della macchina in serie…

Quale è stato il PROCESSO di insegnamento di questa macchina?

Era una macchina, sì Flessibile, ma con i seguenti punti deboli:

  • Gli 8 utensili sul disco revolver erano tutti orizzontali e spesso, quelli adiacenti a quello in lavoro, potevano andare in collisione con l’attrezzatura.
  • 2 moduli orizzontali e 1 verticale, anche se a prima vista sembrerebbero flessibili, il verticale poteva solo lavorare una faccia (verticale), gli altri due orizzontali si dovevano dividere le altre 4 facce ipotetiche di un cubo per cui il risultato era che il verticale finiva di lavorare molto prima e il tempo ciclo era dettato solo dai due centri orizzontali, per nulla veloce…
  • Avendo solo 8 utensili per stazione, i 24 utensili totali a volte non bastavano a soddisfare le esigenze del cliente, ma il grande difetto era che ad ogni cambio pezzo si era obbligati a togliere manualmente tutti gli utensili e rimettere quelli nuovi, affossando così il concetto di cambio rapido da pezzo a pezzo.
  • Altro punto, sia i 3 revolver che le 4 tavole (asse B) erano tutte montate su corone HIRTH per poter mantenere la precisione, però in fase di ciclo automatico, lo sblocco, ma in particolare il blocco di queste HIRTH provocava delle vibrazioni lasciando segni di vibrazioni sul pezzo cliente.
  • La macchina, anche se studiata per una produzione di serie, non era stata industrializzata per cui era costosa e al confronto con 3 centri di lavoro, spesso perdeva la sfida. Solo in casi particolari riusciva a farla franca, per questo era stata prodotta solo in 7 esemplari, fallendo il tentativo della produzione in serie.

NEL 2001, SULLE CENERI DEL FLEXICENTER,

UNA NUOVA MACCHINA FU PROGETTATA!

Nel 2001 nacque il PORTATOOLS, una macchina flessibile che manteneva il concetto di Flessibilità iniziale del FLEXICENTER nato 5 anni prima, ma aggiungeva una chiave determinante.

Il modulo di lavoro del PORTATOOLS consisteva in un 3 assi dove, sull’asse di lavoro Z, sviluppammo un revolver a 6 fusi di nostra produzione molto rigido. Visto che i 6 fusi erano disposti a petalo e non frontalmente, risolvemmo le potenziali collisioni che gli utensili adiacenti causavano sul FLEXICENTER.

Questa fu la macchina del secondo fallimento: è vero che le collisioni non erano più un problema, ma peggiorammo il punto di utensili totali, essendo 6 per stazione, ne avevamo solo 18 totali.

Questa macchina fu costruita in un solo esemplare, però ancora convinti di poter trovare la soluzione giusta, sulla base di questo progetto nacque il PORTATOOLSChanger.

Il modulo di lavoro del PORTATOOLSChanger, consisteva nello stesso modulo a 3 assi del PORTATOOLS, però dove sull’asse di lavoro sviluppammo un revolver solo a 2 fusi, (uno 180 gradi rispetto all’altro) in modo che mentre l’utensile in lavoro fresava, sull’altro fuso veniva cambiato l’utensile (in tempo mascherato) da un magazzino totalmente gestito a controllo numerico e sviluppato da noi che dava una capienza da 20 utensili per modulo per un totale di 60!

Questa macchina con 3 moduli orizzontali aveva una capienza di 60 utensili totali, dava la libertà di lasciare utensili di vari prodotti nei magazzini cambiando solo la presa pezzo, e un cambio utensile di 1,5 sec. molto rapido!

QUESTA SAREBBE STATA LA MACCHINA DEL SUCCESSO!

TUTTO FU MIGLIORATO!

Quante ne sono state prodotte?

3 macchine totali prodotte

Quale è stato il PROCESSO di insegnamento di questa macchina?

La macchina era una soluzione mai vista prima, un progetto meccanico da standing ovation in aula Magna Universitaria, se non fosse stato per un piccolo dettaglio… il costo di realizzazione troppo alto, e nuovamente fallimmo la produzione in serie. Per la terza volta!

Ci rendemmo conto che il costo della macchina era troppo importante per il successo del prodotto, anche perché, nello stesso tempo, i centri di lavoro costruiti in serie videro un abbattimento di costi perché iniziarono la loro costruzione sia in Giappone che in Germania che in USA, su grande scala, con tecniche di produzione prese in prestito dal settore Automotive. Immagina una catena di produzione Auto, ma al posto di Auto vedi Centri di lavoro!

Allora determinati a costruire una macchina economicamente competitiva, lanciammo un altro progetto, una macchina che battezzammo FLEXIFAST, un modulo di lavoro veloce, riprogettato in modo economicamente vantaggioso, per poter montare una testa REVOLVER a 6 fusi presa dal commercio dal produttore numero 1 di revolver, PIBOMULTI, azienda Svizzera che già li produceva in serie.

La buona notizia è che questa macchina finalmente aveva un costo che giustificava la sua vendita, infatti i primi esemplari furono venduti abbastanza facilmente, ma un altro fallimento era dietro l’angolo, in effetti il quarto fallimento si fece vedere velocemente ..

PER LA QUARTA VOLTA IL FALLIMENTO…

Questa volta il quarto fallimento fu dettato dalla poca rigidità della testa Revolver da commercio che, pur se di estrema precisione, non fu adatta alle lavorazioni di fresature che i clienti richiedevano di eseguire.

DOPO 9 ANNI, 4 PROGETTI FALLITI, DANNI ECONOMICI, IL MORALE ERA A TERRA!

Malgrado ciò, avendo la convinzione di voler fare la differenza e aprire una nuova categoria nel settore MACCHINE FLESSIBILI, dopo una lunga indagine presso clienti per capire prestazioni desiderate e costi accettabili, con tutti questi dati nacque il quinto progetto denominato MULTICENTER che vide la consegna del primo esemplare nel 2005.

Il concetto di macchina è identico alla MULTICENTER di oggi, anche se il primo esemplare peccava in diversi punti, punti che oggi, grazie alla sua produzione in serie e al miglioramento continuo sempre in atto, la rende la macchina flessibile più affidabile sul mercato!

La macchina è composta da un modulo di lavoro a 3 assi tutto in ghisa fusa, robusto per lavorare anche acciai INOX, e veloce, un cambio utensile configurabile a 12, 24 o 40 posti per ogni stazione per una capacità massima di 120 utensili totali nella versione espansa.

I primi 4 anni di vita del MULTICENTER sono stati difficili, dal 2005 al 2009 anche se la macchina era molto apprezzata e il costo in target, l’affidabilità della macchina ha minato parecchio al progetto. Quattro anni molto duri dove i cosi di assistenza si trascinavano in garanzia oltre l’anno perché erano difetti di progettazione e funzionamento.

Durante questi anni siamo riusciti a tenere i nervi saldi, anche se lo stress di quel periodo non lo auguro a nessuno… Le macchine piacevano, ma più ne consegnavi, più creavano danni che poi si vedevano nel conto economico aziendale.

Ad un certo punto volevamo fermare la vendita della macchina e ritirare il progetto dal mercato, ma in una riunione aziendale finita a notte fonda, lo staff tecnico chiese altri 6 mesi di tempo, altre risorse economiche per implementare modifiche con la speranza di vedere i miglioramenti tanto desiderati.

I dati, dopo 6 mesi confermarono la bontà delle implementazioni, il pericolo del quinto fallimento è stato molto vicino, ma siamo riusciti per un soffio ad evitarlo.

Oggi, questa Macchina è il massimo della espressione della FLESSIBILITÀ E PRODUTTIVITÀ, cosi nettamente unica nel suo genere che ha dato vita al metodo FLESSIBILITÀ PRODUTTIVA che consiste nel produrre solo il venduto in modo rapido e, ancora più importante, senza fare magazzino.

Oggi il MULTICENTER è prodotto con successo in serie da oltre 10 anni, dopo 20 anni di lungo e tortuoso PROCESSO, il famoso EVENTO che tutti notano è arrivato.

Non è un caso, non è fortuna, ci sono stati molti problemi durante questo PROCESSO, maggiori dei quali sono stati la cassa integrazione e i problemi con clienti, ma ora possiamo, dopo 20 anni, dire che l’EVENTO si è finalmente realizzato.

Negli ultimi 3 anni stiamo crescendo con un media del 22%, assumendo persone ed esportando sempre più il metodo FLESSIBILITÀ PRODUTTIVA.

Tutto questo è stato sognato, desiderato, voluto sin dal 1996, quando il PROCESSO incominciò e dopo 20 anni ha dato il desiderato EVENTO.

ZERO scorciatoie, TUTTO sofferto!

CI SONO VOLUTI 20 ANNI DI PROCESSO PER ARRIVARE AL FAMOSO EVENTO!

ZERO SCORCIATOIE, TANTO DURO LAVORO,

4 FALLIMENTI!

Oggi c’è gente, così come concorrenti, che affermano che siamo stati fortunati, una bella idea caduta dall’alto, questi vedono solo l’EVENTO, ma non hanno conosciuto i 20 anni di PROCESSO che abbiamo percorso inclusi i 4 progetti falliti, i danni economici, ma tutto questo ci ha formato e alla fine premiato.

Nel 2015, visto il successo del METODO FLESSIBILITÀ PRODUTTIVA, ho scritto un libro di oltre 220 pagine dove spiego il metodo e vari argomenti sul produrre solo il venduto senza fare magazzino.

SE ANCHE TU VUOI CONOSCERE IL METODO FLESSIBILITÀ PRODUTTIVA, ALLORA CLICCA SUL LINK SOTTO PER RICEVERE GRATUITAMENTE IL LIBRO.

www.libroflessibilitaproduttiva.com

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Maurizio Porta
Esperto in Flessibilità Produttiva