Benvenuto nel mondo dei piccoli lotti, o forse nell’inferno dei piccoli lotti!
Se hai aperto questa mail, le opzioni sono due: o stai vivendo questo problema, o hai già capito che la soluzione la trovi qua!
Non importa per quale delle due ragioni hai cliccato, continua a leggere…
Sempre più incontro clienti che mi dicono che sono molto preoccupati a causa di questo mercato impazzito fino al punto da non dormire la notte o, peggio ancora, che questa situazione che si è creata li spaventa a morte mettendoli in condizioni di non decidere più nulla.
Rimangono, in sostanza, bloccati di fronte a tutti i rapidi cambiamenti che accadono davanti ai loro occhi.
Sono arrabbiati con i loro clienti, con le banche, con i fornitori, con il governo. In breve, si è creata una situazione che li annebbia totalmente e non li fa più ragionare in modo distaccato dai problemi, un vortice che per alcuni di loro sembra sempre più complicarsi non facendoli più reagire.
Immobilismo totale in memoria dei vecchi tempi che furono.
Iniziano ad elencarti che un tempo i clienti ordinavano 50.000, 100.000 pezzi come lotto minimo, e che oggi non c’è giorno che passa che si ritrovano a discutere lotti da 200 pezzi, 1.000 o 2.000, i 10.000 pezzi già fanno parte della sezione sogni…
Descrivono il loro mercato come impazzito: non si può più programmare nulla, la tendenza è quella di ordinare solamente le quantità necessarie e non mettere nulla a magazzino, sembra che la clientela si sia messa d’accordo su questa infernale convinzione assurda che sta rovinando le aziende produttrici perché passano più tempo ad attrezzare le macchine che a usarle per produrre i pezzi.
Anche l’atmosfera in azienda si è fatta sempre più dura. Commerciali che litigano con i responsabili di produzione per via delle consegne e dei piccoli lotti: gli uni insegnano agli altri come dovrebbero fare, il commerciale inizia a dare consigli al responsabile di produzione su come dovrebbe organizzare il reparto, questo risponde cosa il commerciale dovrebbe dire al cliente quando chiede piccoli lotti in tempi stretti.
In definitiva, ognuno esce dalla proprie competenze e lo stress tra le persone sale a discapito dell’azienda.
Un imprenditore di una media azienda, talmente frustrato da questa situazione del mercato e dai suoi responsabili in continua lotta, mi ha detto che come suo “sogno segreto” gli piacerebbe avere una cornetta telefonica collegata ad un magico macchinario in modo che qualunque lotto ordinato, anche in minime quantità, sia prodotto senza problemi e in modo veloce!
STOP! FERMI TUTTI!
QUESTO É POSSIBILE ANZI, QUESTA É UNA….
“MISSION POSSIBLE”
Se già da tempo segui il mio blog avrai capito al volo cosa posso proporre come soluzione a questo problema che stanno vivendo molte aziende di produzione di particolari a disegno. La risposta a questa drammatica situazione è il MULTICENTER.
PERCHÉ IL MULTICENTER?
Questa macchina ti permette di:
- PRODURRE LOTTI MEDIO PICCOLI.
- CAMBIARE PRODUZIONE IN 15 MINUTI.
- RISPONDERE VELOCEMENTE ALLA TUA CLIENTELA.
- AVERE UN BASSISSIMO COSTO DI ATTREZZATURA.
- OCCUPARE MENO AREA IN REPARTO.
- CONSUMARE MENO ENERGIA.
- OFFRIRE UN SERVIZIO REDDITIZIO DI CONSEGNA RAPIDA AI TUOI CLIENTI.
- AMPLIARE L’OFFERTA DI PRODOTTI DA POTER LAVORARE GRAZIE ALLA GRANDE FLESSIBILITÀ.
Ho elencato alcuni dei tanti benefici che otterrai utilizzando il MULTICENTER, ma voglio essere chiaro fino in fondo, voglio anche elencarti i motivi principali che mi sono sentito dire da clienti che non fanno questo passo scegliendo il MULTICENTER.
- VOGLIO PENSARCI SU…
- HO PAURA AD INVESTIRE IN QUESTO MOMENTO.
- VOGLIO ASPETTARE CHE LE COSE CAMBINO, POI SICURAMENTE FACCIO IL PASSO.
- SE NON FOSSE PER MIO CUGINO IO LA COMPREREI!
- PREFERISCO TENERE LA LIQUIDITÀ IN AZIENDA.
- PRIMA VOGLIO RIEMPIRE DI LAVORO I MIEI TRANSFER, POI LA COMPRO.
- ASPETTO COSI’ MAGARI IL PREZZO CALA.
- PREFERISCO INVESTIRE NEL MATTONE.
Con tutto il rispetto di questo mondo, queste sono le risposte che mi sono segnato perché alcune di loro sono alquanto inquietanti. E poi ci si lamenta che c’è la crisi!
Per alcune aziende, e per le scelte che fanno, trovo giusto, molto giusto, che ci sia la crisi.
Anzi, devono soffrire e chiudere perché nel 2015 devi avere una strategia (per intenderci, non intendo dire che sia quella di acquistare il MULTICENTER o nient’altro).
Ma aspettare che i tempi migliorino, sperare che le cose cambino o sperare nel governo che sistemi tutto quanto, non mi sembra un’ottima strategia perché dipende esclusivamente dagli altri: tu non hai alcun controllo!
Purtroppo, devo onestamente dire che ci sono molte aziende che con queste idee fanno la cosa più sbagliata di questo mondo: immobilismo totale, di fronte ad un mondo che sempre più accelera in termini di cambiamento.
SE ANCHE TU LA PENSI COME LORO, SMETTI DI LEGGERE, NON SEI NEL POSTO GIUSTO…
STAI SOLO PERDENDO TEMPO!
Se, al contrario, hai voglia di esplorare un modo nuovo di affrontare le richieste che il mercato di oggi ti propone, continua a leggere.
Qui di seguito ti propongo dei casi reali, con citazione di nome e cognome, per autenticare che ciò che è scritto sono testimonianze vere e non frutto di fantascienza come spesso leggo in siti web dove ci sono molti clienti contenti ma non si sa chi sono (testimonianze fasulle).
ED ORA LASCIAMO PARLARE GLI UTILIZZATORI
DEL MULTICENTER!
“Produciamo “nel nostro paese” ciò che vendiamo nel mondo, e la personale attività dei proprietari ne è la migliore garanzia.
Da 50 anni, Tognella spa si propone con i suoi prodotti in diversi settori e, comunque, ovunque vi siano fluidi da regolare e controllare. Nello specifico Tognella spa produce valvole di regolazione oleoidropneumatiche.
Prima di avere a disposizione il MULTICENTER riscontravo l’impossibilità di lavorare in un’unica soluzione le sei “facce” del mio pezzo con alcune forature inclinate.
Grazie al MULTICENTER adeguatamente attrezzato posso lavorare le sei “facce” e utilizzare utensileria standard.
Il MULTICENTER ha risolto la lavorazione di alcune famiglie di pezzi con tempi che mi consentono di parlare di “Produttività”.
Ferruccio Tognella
Titolare – Direttore Tecnico
F.lli Tognella S.p.A.
via Goito, 60
21019 Somma Lombardo (Varese) – Italy
www.tognella.it
“Siamo un’azienda specializzata in conto lavorazioni, la nostra competenza si può riassumere nell’essere efficienti nella produzione di piccoli e medi lotti di particolari ad alta precisione in Alluminio, Rame, Ottone e Titanio. Prima di avere il MULTICENTER avevamo costi di lavorazione alti e tempi di consegne lunghi.
Quando abbiamo installato il MULTICENTER abbiamo ridotto gli scarti, siamo molto più veloci a consegnare e i costi si sono abbattuti grazie alla velocità di riattrezzaggio.
Con Il MULTICENTER abbiamo ottenuto dei risultati positivi avendo aumentato la qualità del pezzo finito e velocizzato la produttività. Oggi possiamo offrire ai nostri clienti delle consegne più veloci, a prezzi più competitivi!”
Dr. Alexander Ostertag
Titolare e Amministratore Delegato
Kühr Gesellschaft GmbH
IZ-N.Ö.-Süd, Straße 3, Obj. 35
A-2351 Wiener Neudorf – AUSTRIA
www.kuehr.com
“Il MULTICENTER si sta inserendo ottimamente nel contesto produttivo OMB, soprattutto ci permette di ragionare e operare di fronte a piccoli lotti usando una logica di reparto e non di singola macchina… ergo non sono più costretto a fermare o interrompere commesse grandi per far posto alle piccole richieste, perché adesso posso contare sul MULTICENTER.”
Alessandro Ronchi
Production & Lean Manager
OMB SALERI, SpA
Via Rose di Sotto 38/C
25126 BRESCIA – ITALY
INIZIALMENTE NON CREDEVANO CHE IL MULTICENTER POTESSE RISOLVERE I LORO PROBLEMI.
MA IO NE ERO CERTO!
Come sono certo che se hai problemi anche tu nel produrre piccoli e medi lotti, solo io posso offrirti una soluzione che nessun’altro può offrire in termini di:
– VELOCITÀ DI ATTREZZAGGIO
– CONSEGNA MACCHINA IN POCHI MESI
– COSTO IMPIANTO
Tutto questo grazie alla grande esperienza nel settore e nella produzione in serie di questa macchina che, come già dichiarato, siamo i SOLI a realizzare e, per lo più, da 12 anni!
Questo è un RECORD che nessun’altro può vantare: ci hanno tentato ma i numeri dimostrano che hanno fallito!
Ti confesso una cosa: anche la nostra MULTICENTER all’inizio della sua carriera ha avuto problemi, e non indifferenti! Per i primi anni abbiamo sofferto in modo disumano non solo per gli alti costi di assistenza in garanzia che i primi modelli davano, ma anche come insoddisfazione da parte dei clienti.
Avendo esperienza dal 1958 con macchine TRANSFER, non avevamo messo in conto che realizzare una macchina flessibile è tutt’altro che semplice! É tutta un’altra storia! La grande differenza è che nelle macchine flessibili come il MULTICENTER l’utensile di lavoro viene scambiato ad ogni ciclo, mentre nelle macchine TRANSFER rimane sempre nel mandrino.
Questo particolare ci ha fatto faticare non poco. Ricordo i problemi di perdita utensile durante il cambio, la mancata sincronizzazione e la poca esperienza in questo ambito ci avevano fatto dubitare della bontà del cambio utensile, ma il fornitore ne spediva 600 al mese alla DMG GILDEMEISTER e non avevano alcun problema.
Fortunatamente il non mollare mai e l’impegno in prima persona di mio fratello Giorgio, che per due anni si è dedicato giornalmente alla ricerca della soluzione, tramite test organizzati in modo parallelo, ci ha premiato.
Altri costruttori che dopo di noi hanno tentato di seguire la nostra strada, viste le vendite che stavamo facendo con il MULTICENTER, hanno mollato dopo alcune macchine di fronte ai problemi, optando per una testa a revolver a 4 o 6 fusi in modo che l’utensile stia sempre nel mandrino.
Questa soluzione è un ripiego, non va verso la flessibilità della macchina, perché si torna su vecchi schemi già visti in passato. Anche noi avevamo una nostra testa con 8 mandrini già nel 1989 (al tempo della caduta del muro di Berlino) però è una macchina più simile ad un transfer.
Il cambio pezzo ti obbliga comunque ad entrare nell’area di lavoro e togliere a mano gli utensili, addio cambio in 15 minuti! Mentre nel MULTICENTER gli utensili stanno nei magazzini e cambi solo il morsetto.
Un’altra problematica delle teste a revolver è l’ingombro dei utensili adiacenti a quello che lavora, bisogna dare grande attenzione in fase di programmazione a non andare a sbattere contro l’attrezzatura, oltre che progettare l’attrezzatura stessa stando attenti ai vincoli di collisione.
Inutile dire che la rigidità del mandrino principale con l’utensile è molto superiore rispetto ad una testa a revolver che per questioni di spazio ha cuscinetteria ridotta e alleggerita.
Non dimenticarti che hai solo 4 o 6 utensili per modulo, dunque farai più fatica a bilanciare il tuo ciclo e, se dovrai aggiungere, come spesso vedo, utensili addizionali per sbavature non previste nel ciclo inizialmente, sei già morto in partenza!
Oggi lor signori si vantano di aver trovato un’idea fantastica (già vista nell’era della caduta del muro di Berlino nel 1989) e mi fanno sorridere quando sento dire che il cambio utensile non è la via perché poco affidabile.
Peccato che sul pianeta terra è pieno di centri di lavoro e costruttori di centri di lavoro che utilizzano cambi utensili, allo stesso tempo ci sono solo quattro stronzi che realizzano macchine con teste a revolver pretendendo di avere in mano la verità assoluta, mentre gli altri hanno chiuso i battenti (aziende fallite) o cambiato prodotto.
Potrebbe capitare che le persone che leggono questo ultimo paragrafo, visti i toni poco cordiali e signorili, pensino che io sia un tipo arrogante e poco rispettoso.
A questo replico affermando che, talvolta, per esprimere certi concetti in modo chiaro e limpido bisogna adottare la tecnica “schietta” comunemente adottata da tutti al bar con gli amici a vedere il derby.
Sono certo che anche tu, quando sei con gli amici al bar a vedere il derby non te ne esci dicendo: “Perbacco, guarda l’arbitro che non ha visto il rigore!
Che persona diversamente sveglia! Dove hai gli occhi? Non saranno per caso posizionati esattamente al termine dell’intestino?”
CI SIAMO CAPITI NO…?
OK, ALLORA TORNIAMO AI NOSTRI QUATTRO STRONZI…
Se mi si dice che stai cercando un TRANSFER con qualche elemento di flessibilità allora concordo, ma stai comunque parlando di un TRANSFER e non di un multicentro flessibile che, magari, per le tue esigenze sarà pure la soluzione ottima e posso capirlo (dipende dalla quantità dei lotti e da quanto spesso devi cambiare lotto).
Ma, come spesso accade, questo TRANSFER viene battezzato dai costruttori stessi “multicentro” per ingannare e far credere che sia la stessa cosa, … anzi migliore (caduta del muro di Berlino 1989).
Ti ho detto tutto, ho citato dei problemi che il MULTICENTER ha avuto all’inizio della sua produzione, perché è un dato di fatto, che, in seguito, è stato superato.
In questo modo ti ho anticipato quello che oggi, a distanza di anni, i quattro stronzi ti potrebbero dire in merito al MULTICENTER, al fine di convincerti che il revolver è meglio ed è l’ultima cosa ritrovata grazie alla loro ricerca e sviluppo (caduta del muro di Berlino 1989).
Tutto questo per dire che, se sei confuso nella scelta di un macchinario, non è assolutamente colpa tua, ma del grande caos che certi costruttori stanno creando, chiamando macchine di un certo tipo (TRANSFER) con nomi non rappresentativi del prodotto (MULTICENTRI), mandando in confusione la clientela.
Ora hai tutti gli elementi per valutare e tocca a te prenderti la responsabilità e decidere di fare il primo passo, io non verrò di certo a bussarti alla porta e bere il caffè per convincerti di esaminare a tutti i costi questa possibilità.
Devi essere tu il primo ad essere convinto che almeno ci sia una possibilità per trovare una soluzione. Ho passato anni a bussare alle porte di aziende che non volevano ascoltare, quanto tempo sprecato…
Per questo ora non visito più aziende a freddo, ma dal mio Blog dedico tempo a scrivere articoli e ho il mio riscontro: settimanalmente vengo contattato da persone che sono alla ricerca di soluzioni e vogliono esaminare seriamente la problematica di produrre piccoli/medi lotti in modo efficiente.
Hai anche tu questa esigenza?
Vuoi farlo anche tu con successo e in modo redditizio?
Vivi anche tu il problema dei piccoli lotti?
Mi piacerebbe sapere il tuo parere e le problematiche che incontri.
Scrivimi a:
maurizio@flexible-production.com
Maurizio Porta
Esperto nella Flessibilità Produttiva